Intervista
ad Edoardo Baraldi
Considero
Edoardo Baraldi il più grande manipolatore
d'immagini che si possa aver la fortuna
d'incontrare nell'immensità della rete. E non sto
parlando solo del web italiano. Colto, surreale,
raffinatissimo nelle sue citazioni, fulminante (e
la finisco qui con gli aggettivi solo per una
questione di bon ton), Baraldi è l'esempio di
come la tecnica (nel suo caso il fotoritocco) si
pieghi all'arte cedendo il passo ad una dea
superiore ("She walks in beauty like the
night" scriveva Byron). L'unico parallelo che
mi viene in mente - pari per genialità - è
quello di Massimo Bucchi, altro grandissimo
artista del linguaggio delle immagini. E se il
primo ha in più un uso assoluto della parola,
certe visioni di Baraldi sono così potenti da
lasciare, appunto, senza parole.
Tu
sei un grande manipolatore di immagini piuttosto
che un creatore ex-novo (stando almeno a quanto di
tuo c'è in rete), cosa ti spinge a modificare e a
trasformare la "realtà" ?
La realtà condizionata dal potere di pochi su
tanti.
CODIFICAZIONE distorta dall'economia ritenuta
scienza e naturale, realtà accecata dalle
religioni e soffocata dalle divise.
Vite schiacciate dalla sottomissione , noi ricchi
del nord del mondo, loro nullatenenti. Sono sempre
stato vicino all'espressionismo tedesco a cavallo
degli anni trenta. Contro l'arte consolatoria, la
critica radicale (nel senso di andare alla radice)
alla società dei mercanti (Dix su tutti).
Il tuo immaginario varia dalla
religiosità continuamente presente quanto
dissacrata, all'erotismo, all'architettura, alla
satira pura (riso amaro). C'è un filo conduttore
?
Narrare, raccontare, partendo da esperienze
vissute. Esperienze personali. DISARCHITETTO per
reagire alle funzioni poliziesche degli architetti
.
Partendo da me perchè così penso di occuparmi
degli altri. Ribaltando i pronunciamenti
cattolici.
L'URGENZA SOGGETTIVA DEL VIVERE CONTRAPPOSTA
ALL'ALTRUISMO NARCOTIZZANTE.
L'erotismo negato proprio dalla morale per
sostanziare il loro potere di dominio sugli altri.
La sublimazione, lo spostamento, come diceva Freud
, per concentrare l'impegno al lavoro
(inteso come vendità del proprio tempo).
Quali sono i tuoi riferimenti
culturali e iconografici prediletti ?
Ho già citato l'espressionismo, ma aggiungerei
anche certa pittura americana del dopoguerra (Tooker,
Hooper, Wood) E poi Escher. Senza dimenticare i
colossi del manierismo (Pontormo , El Greco). E poi
c'è l'indemoniato Rops..senza scordare Schiele (l'
elenco dei nomi non è per abbagliare il lettore,
anzi. Basta un clic. Componete il nome che più vi
incuriosisce e cliccate. E partite. Spegniamo la TV
del torpore passivo e accendiamo i monitor della
curiosità).
Hai citato il situazionismo di
Debord, ma non i suoi epigoni, ad esempio la
"culture jamming" (te lo chiedo perchè
GranBaol invece si ispira molto alla CJ
americana). Semplice dimenticanza ? Disinteresse ?
Scarsa conoscenza ?
L'ultima che hai detto!
Del libro di Debord sul cinema non ho cavato gran
che. Forse Kubin.
Basta con le citazioni.
Poi non ricordo tutto ciò che leggo. Mi capita di
ricomprare lo stesso libro. (E' grave?).
Chi è Betty
Page ? Come è nato questo personaggio ?
Navigando .. mi sono imbattuto in un sito che
recensiva una rassegna omosessuale (qualche anno
fa a Torino) Betty (o Bettie) era indicata non
solo come come la regina delle pin-up degli anni
'50, ma anche come icona situazionista.
In effetti la Page compare quasi sempre da sola o
in compagnia femminile (Tempest Storm). Con guanti
neri e un gran sorriso.. Il corpo esposto come
sovversione sociale ?
LA RIVOLUZIONE SITUAZIONISTA COME GIOCO.
Il ruolo dell'ironia conoscitiva e quindi la
satira politica e di costume.
Come hai cominciato a dedicarti
all'arte della manipolazione ?
Nel senso del pc ? per caso e necessità.
All'inizio, direi abbastanza tardi, quasi dieci
anni fa, acquistai un computer, scanner e
stampante per preparare bozzetti per i miei
quadri. Ho sempre faticato a leggere le
avanguardie astratte e i vari movimenti collegati
: ho preferito ritrarre persone e situazioni.
Senza improvvisare. Preparavo dei bozzetti in
scala da tradurre sulla tela.Così ho comiciato a
manipolare. Così mi sono accorto che le
manipolazioni avevano una loro autonomia.Poi ho
cercato di inserirle in siti (tipo Cartabianca di
Undo /net) : esche per pesci virtuali -alla
ricerca di contatti, verifiche e stimoli , per
ridurre l'isolamento di chi vive in provincia.
Pochi risultati.Qualche gratificante insulto.
Quest'anno ho ripreso i pennelli. Ma con risultati
inferiori alle mie aspettative.
A parte la tua attività
professionale con chi collabori come artista ? I
tuoi lavori sono presenti solo in rete o anche da
qualche altra parte (personali, gallerie, ecc.) ?
Sono architetto, ho lavorato solo per
committenti pubblici. Non rinuncio mai alla
COERENZA. Mi sono laureato al poli di Milano,
quando andavano le tesi di gruppo, in perfetta
solitudine e continuo a vivere isolato. Dipingo
da quarant'anni, forse più : come passa il tempo
! In passato ho esposto in personali e collettive
i miei lavori a olio su tela. C'è anche un libro
con cento immagini-ritratti di gente comune con
prefazione di Carlo Bo e Paolo Murialdi - ex
professore di un CDA RAI di anni fa- (così come
riportato nell'introduzione alla galleria
fluttuante sul mio sito EdoardoBaraldi.it)
Poi con la mia esposizione pubblica (sono stato
consigliere nazionale dei Verdi - per un paio
d'anni, e ne sono uscito con le ossa rotte !) ho
dovuto abbandonare la professione. Da sempre
ambientalista profondo (ciòè non mi interessano
le feste degli alberi del'onorevole Realacci) ora
ho la responsabilità della commissione di lavoro
"territorio e partecipazione" di Attac
Italia , di cui sono consigliere nazionale, sino a
gennaio. Tra membership e leadership, mi interessa
la prima pratica.
A questo proposito : quanto
deve la tua arte alla politica (che parte fa ?
benzina ? motore ? carrozzeria ? tergicristallo
elettrico? navigatore satellitare ?) ? Quanto
incidono nel tuo lavoro rabbia, bisogno di
cambiamento, desiderio dell'(im)possibile ?
La politica (con esclusione dei comitati
elettorali, i partiti) può essere come la
benzina.
Bisogno di cambiamento, desiderio dell'utopia
emancipatoria (più dell'altra utopia, quella
propositiva. In altre parole maggior attenzione ai
desideri . I bisogni si soddisfano. I desideri
invece si desiderano..)
Nella "società dei
mercanti" credi ci sia ancora posto per
un'arte che non faccia da belletto ?
Credo di sì. Forse grazie anche alle libertà
della rete. Gallerie virtuali per contatti reali.
Che strumenti tecnici usi per
il tuo lavoro ?
Fotocamera digitale, scanner. Immagini da
vecchie raccolte da Phototeca agli almanacchi
Bompiani di qualche anno fa. Con il portatile ho
organizzato delle presentazioni multimediali su CD
in cui sono raccolte le immagini con commento
sonoro (Berlusconeide e Betty Page, già pronti.
In preparazione : sessant'anni, i miei) così mi
riprometto di girare , come fanno i disegnatori
con la loro cartella. Io col portatile. Posso
anche spedire i CD. In passato mi sono dedicato
alle incisioni su linoleum. Adesso alle incisioni
su CD !
Quando lavori (la notte, il
giorno, al bagno, in treno col portatile...) ?
Attendi l'ispirazione o hai un rapporto
"impiegatizio" con la tua arte ?
Potresti quantificare - più o meno - la tua
produzione ?
Preparo quasi quotidianamente dei lavori per Pippol,
la rivista satirica on line. E' un bene avere
degli impegni, così mi diverto e tengo a bada la
pigrizia.
Anche se ..
Non è un bene che, aumentando l'impegno con
Pippol, si riducono le immagini di ricerca
personale e ...
A volte mi metto a sfogliare riviste dall'espresso
ai vari inserti di repubblica, il manifesto,
monografie di pittori (da Michelangiolo a Galliano),
fotografi, testi di architettura. Ripasso le mie
foto, e soprattutto leggo i giornali al mattino.
Le idee buone arrivano per caso. Queste sì non si
programmano. Si cercano. CASO E NECESSITA'
(ancora). Al momento non devo lavorare per vivere.
Ho quasi sessant'anni.
Leggo Dürenmatt e mi convinco sempre più che c'è
poco da ridere.
Per chiudere : aveva ragione
Rousseau (l'uomo è fondamentalmente buono) o quel
cinico di Hobbes ? Voglio dire : L'Italia triste
di Berlusconi l'hanno desiderata cercata e voluta
degli italiani ingenui o una gran massa di diavoli
danteschi ?
Credo che dobbiamo imparare a considerare la
complessità. Tendenzialmente preferisco
"l'alternativa tragica" all'
"antropologia della fede".
Dobbiamo imparare la lezione del Marchese: c'è
sadismo ma anche masochismo. Il piacere di essere
(ignoranti) sottomessi.
Dicembre
2002 - (Intervista
di Davide Lombardi su GranBaol) |